“Gentilissimo signor Bevilacqua,
sia io che Lei ci troviamo entrambi in una situazione incresciosa. So che la sua azienda farmaceutica è sull’orlo della bancarotta se entro la fine del mese non salderà il debito che ha con il Banco di Napoli e che ammonta a due miliardi di lire. Io, al contrario, sono sull’orlo di perdere ben più di dieci miliardi se non mi sposo entro la fine del mese di aprile. Così è scritto nel testamento di mio padre che il notaio intende rispettare. Da qui la possibilità di arrivare ad un baratto conveniente per entrambi. Lei cerca soldi e io cerco moglie. Una moglie che sia naturalmente bella e che sia, mi scusi per la mia sincerità, anche molto brava a letto. La signora Ambrosoli mi ha riferito che lei ha una figlia bellissima. Ora, questa è la mia proposta. Tra due settimane, massimo tre, sua figlia mi raggiungerà presso la mia dimora e si farà possedere da me. Se mi riterrò soddisfatto delle sue prestazioni la sposerò senza indugi e senza porre altre condizioni. In caso contrario per la sua prestazione sarà ricompensata con la cifra di due miliardi. Aspetto una sua risposta. Se fra tre settimane non avrò avuto sue notizie la presente proposta non avrà più alcun valore.
Milano 2 febbraio 1960
Alberto Alberti.”
La figlia del signor Bevilacqua all’inizio si sente offesa da quella richiesta, ma poi decide di sacrificarsi per il bene dei suoi genitori.
Inizia per lei una avvventura che le farà capire molte cose di se stessa, ma che soprattutto le farà scoprire l’amore con l’A maiuscola.
E per il cinico Alberto Alberti quella moglie siciliana sarà una vera sorpresa.
Un romanzo ove avventura, amore e sensualità si fondono in modo esemplare .