Buddismo e teoria quantistica: Impermanenza, natura della realtà, coscienza e osservazione, interconnessione. Tutte le sorprendenti analogie.

· Bruno Del Medico Editore
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About this ebook

Nel panorama della conoscenza umana, i confini tra scienza e filosofia si rivelano sempre più permeabili, dando vita a dialoghi inaspettati tra mondi apparentemente distanti. In questo libro, ci proponiamo di esplorare l'affascinante intersezione tra le filosofie orientali, con un focus particolare sul buddismo, e le moderne scoperte della fisica quantistica. L'obiettivo è chiaro: delineare come le intuizioni millenarie di tradizioni come il buddismo possano offrire una nuova luce sulle teorie quantistiche, sollevando interrogativi profondi sulla natura della realtà, della percezione e dell'esistenza stessa.

Questo libro è il primo di una trilogia che si concentra sul buddismo, sull'induismo e sul taoismo. Gli argomenti trattati evidenziano analogie tra questi sistemi di pensiero e  i principi fondamentali della fisica quantistica. Le affinità sono sorprendenti.

Nel buddismo, il concetto di impermanenza è centrale. Tutto ciò che esiste è in costante cambiamento, nulla è statico. Allo stesso modo, la fisica quantistica ci insegna che a livello subatomico, le particelle non esistono in stati definitivi, ma piuttosto in stati probabilistici. Per esempio, la famosa dualità onda-particella suggerisce che le particelle possono comportarsi anche come onde, contestando la nostra comprensione tradizionale della materia fisica.

Il principio dell'interdipendenza sottolinea come ogni fenomeno sia connesso a tutti gli altri. Nella fisica quantistica, il fenomeno dell'entanglement quantistico illustra una simile rete di relazione tra particelle. Quando due particelle sono entangled, il cambiamento dello stato di una influisce istantaneamente sull'altra, anche a grandissime distanze, proponendo un legame che trascende le barriere spazio-temporali.

Una parte importante è dedicata all’illusione dell'ego (Anatta): Il buddismo insegna che il senso di un sé separato è un'illusione. Nella fisica quantistica, la nostra percezione della realtà è altrettanto illusoria. Molte scoperte scientifiche rivelano che la nostra osservazione altera la realtà osservata. La celebre esperienza della doppia fenditura, ad esempio, dimostra come la semplice osservazione di particelle quantistiche ne modifichi il comportamento.

Per quanto riguarda meditazione e consapevolezza, è noto che  le pratiche meditative buddiste promuovono una visione contemplativa della realtà, permettendo ai praticanti di seguire percorsi che si spingono  oltre l'apparenza delle cose. Gli scienziati contemporanei, come il fisico David Bohm, hanno suggerito che ciò che vediamo come 'realtà' potrebbe essere solo un’immagine superficiale di un ordine più profondo, analogamente agli stati di coscienza ottenuti attraverso la meditazione.

Per illustrare queste affinità, è utile citare il dialogo tra il fisico Niels Bohr e il filosofo buddista Daisetsu Teitarō Suzuki. Bohr, considerato uno dei padri della fisica quantistica, trovava nei concetti orientali una sorprendente risonanza. In una delle sue celebri citazioni, diceva:

La fisica non è una descrizione della realtà, ma una costruzione del nostro pensiero.”

Questo ricorda la visione buddista della percezione come un riflesso della nostra mente.

Un'altra testimonianza significativa proviene dal fisico Fritjof Capra, il cui libro "Il Tao della fisica" esplora le somiglianze tra la fisica moderna e le filosofie orientali, inclusi il buddismo e il taoismo. Capra suggerisce che la realtà quantistica richiama un’interpretazione della materia non come un insieme di oggetti solidi ma come un campo di energie, in perfetta armonia con il pensiero buddista sull'impermanenza.

In questo primo volume, abbiamo tracciato i contorni di un collegamento profondo e trasformativo tra il buddismo e la fisica quantistica. L'esplorazione di queste relazioni non solo arricchisce la nostra comprensione della scienza, ma invita anche a una riflessione più profonda su come percepiamo la realtà. In un mondo sempre più complesso, i principi buddisti offrono uno spunto vitale per una nuova visione del nostro posto nell'universo: uno spazio di interconnessione, impermanenza e consapevolezza.

Nei prossimi volumi continueremo a percorrere questo cammino, immergendoci ulteriormente nelle tenebre e nelle luci delle altre tradizioni filosofiche orientali, scoprendo nuove dimensioni in questo affascinante dialogo tra antiche saggezze e moderne scoperte.

About the author

Bruno Del Medico, blogger, scrittore, editore, specializzato nella divulgazione di temi legati alla attualità sociale e alle nuove frontiere della scienza. È autore di molte pubblicazioni, tra cui una collana specializzata su fisica e metafisica quantistica.


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