Giovanni Baiano – Bolognese del 1985, anno di No Smoking di Sergio Caputo. Appassionato scrittore, a
volte pagato ma spesso no. Pianista, tifoso, costantemente in ritardo la domenica. Ha una laurea in Relazioni internazionali,
anche se ci ha messo un po’. Dopodiché, anni a vagare tra redazioni locali e nazionali di agenzie, quotidiani
e siti di informazione. Ha iniziato una decina di anni fa come cronista sportivo in quei campi di periferia che
ancora oggi gli mancano tanto. Nel febbraio 2013 ha voluto provare l’ebbrezza di una campagna elettorale da ufficio
stampa per un noto partito politico. Attualmente lavora per il sito di spettacolo e cultura Uao.it.
Luca Marozzi – Bolognese del 1977, anno di News of the
World dei Queen, ha una laurea in legge, un tesserino da
giornalista e si occupa di comunicazione spesso scarsamente
convenzionale. In canotta ex cestista da minors, ha
fatto più basket in giacca, cravatta e tastiera: fondatore di
Bolognabasket.it, per molti anni responsabile comunicazione
in Virtus, ha lavorato anche a Sky Tv e in Legabasket.
Ha già pubblicato per Pendragon Invocando la
tempesta per salvarti dal male, presentato al Salone Internazionale
del Libro di Torino nel 2011.
Fabio Rodda – Pedavenese del 1977, anno di Never Mind
the Bollocks e bolognese d’adozione dalla fine dei Novanta,
ha una laurea in filosofia. Oste dell’Orsa e cofondatore del
Bolognetti Rocks, ama più della scrittura solo la musica. Dopo alcuni saggi filosofici usciti per Mimesis e Liguori,
è stato curatore del volume collettivo Osteria dell’Orsa, via
Mentana 1f, Dupress edizioni. Ha pubblicato nell’autunno
2013 il suo primo romanzo: Gli infiniti possibili, ABao AQu
edizioni.
Emanuele Venturoli – Bolognese d’origine, classe 1984,
nasce per ragioni di questa biografia solamente nel 2002,
anno di Turn on the Bright Lights degli Interpol. Da sempre
progettista di sistemi di sicurezza per voli pindarici, consegue
finalmente una laurea in Comunicazione che aveva
già speso abusivamente anni prima fra gli uffici Virtus e
le redazioni dei giornali locali. Bassista insoddisfacente e
cantante insoddisfatto, da sempre finge un’ampia cultura
musicale per la sempreverde teoria del “chi non sa fare,
insegna”. Automunito, dopo anni di pallacanestro in ribasso
tranne che per gli ortopedici, si è dedicato per lavoro
alle motociclette di carta e al marketing in carena.