Le prospettive per il futuro sono piuttosto fosche: nonostante i progressi scientifici, la pandemia ha fatto morire milioni di persone; despoti come Vladimir Putin uccidono innocenti e minacciano l'annientamento nucleare; il degrado ambientale va avanti; la disuguaglianza ha raggiunto livelli senza precedenti; il capitalismo passa da una crisi all'altra. Il futuro è sempre più cupo perché la politica democratica non si presta a maneggiare il tempo e lo spazio in modo tale da proteggere gli interessi delle generazioni future e da travalicare i confini nazionali. È ovvio che per restituire significato al futuro e renderlo desiderabile abbiamo bisogno di politici con una visione ampia del tempo e dello spazio. Abbiamo bisogno di riformare e forse persino di reinventare la democrazia e di mettere in atto un nuovo sistema di governance globale, meno concentrata sull'adozione e sull'applicazione di leggi rigide e più aperta alla mediazione, al coordinamento. Insomma, possiamo ancora recuperare il futuro perduto e farlo nostro.
Jan Zielonka insegna Politica e Relazioni Internazionali all'Università Ca' Foscari di Venezia e all'Università di Oxford. Si occupa di relazioni internazionali, politica comparata e teoria politica e collabora a riviste e quotidiani. Tra le sue numerose pubblicazioni, Europe as Empire. The Nature of the Enlarged European Union (Oxford University Press 2006) e Politics and the Media in New Democracies. Europe in a Comparative Perspective (Oxford University Press 2015). Nel catalogo Laterza anche Disintegrazione. Come salvare l'Europa dall'Unione europea (2015), Contro-rivoluzione. La disfatta dell'Europa liberale (2018, premio UACES 2019 per il miglior libro sull'Europa) e Democrazia miope. Il tempo, lo spazio e la crisi della politica (2023).