Dopo aver combattuto contro le armate franchiste in Spagna sotto la guida di André Malraux, nel Dopoguerra sviluppò un proprio pensiero anticomunista, e antitotalitario, di matrice utopica e partecipò costantemente al dibattito culturale e politico collaborando con le principali testate italiane e straniere.
Il tarlo della coscienza - che ripensa e amplia, anche alla luce dell'edizione americana, l'omonima raccolta ideata dalla vedova dell'autore - illumina esemplarmente l'avventura intellettuale di Chiaromonte, e ne offre un inedito ritratto costruito attraverso una ricca successione di saggi che, nello spaziare dal teatro alla letteratura, alla filosofia, all'etica e alla politica, sempre sanno coniugare l'attenzione per il dettaglio e lo sguardo complessivo, l'individuale e l'universale.