Spartakus: Simbologie della rivolta

Bollati Boringhieri
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160
Seiten
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Furio Jesi scrisse Spartakus nel 1969, a mezzo secolo dalla sollevazione comunista a Berlino e dalla sua rapida e cruenta repressione. Questo libro non è però una storia di quell’evento gravido di conseguenze, ma una riflessione appassionata sul fenomeno insurrezionale, sui suoi caratteri, simboli e miti.
Tutto qui ruota intorno alla definizione della rivolta, che Jesi distingue in maniera assolutamente peculiare dalla rivoluzione. Se questa interviene infatti nel pieno procedere della storia, e comporta una strategia a lungo termine, la rivolta è un’autentica «sospensione del tempo storico» in cui «ogni atto vale per sé stesso», indipendentemente dai suoi sviluppi. Spartakus ricostruisce così gli ultimi giorni di Rosa Luxemburg e Karl Liebknecht e, nel ritmo serrato della prosa, l’alternarsi delle cariche lungo le vie berlinesi, ma rilegge intanto anche Mann e Brecht, Dostoevskij e Nietzsche, Eliade e Bakunin, offrendo una teoria della politica e del mito, del teatro e della scrittura.
Scoperto fra le carte di Jesi dopo che un’intricata vicenda editoriale l’aveva nascosto per trent’anni, Spartakus rinasce ora in una veste rinnovata e ampliata, che rende omaggio al grande mitologo e germanista prematuramente scomparso. Un articolo raro e illuminante su Rosa Luxemburg e il «giusto tempo della rivoluzione» arricchisce infatti questa nuova edizione, e dona riflessi inconsueti a un’analisi già vivissima e originale che – come tutte le gemme del pensiero – riesce ancora a parlare ai nostri giorni.

Autoren-Profil

Furio Jesi (1941-1980), germanista, mitologo e traduttore, insegnò Lingua e letteratura tedesca presso le Università di Palermo e di Genova. Tra le sue opere: Germania segreta. Miti nella cultura tedesca del ’900 (1967; 2018); Letteratura e mito (1968; 2002), Materiali mitologici. Mito e antropologia nella cultura mitteleuropea (1979; 2001); Cultura di destra (1979; 2011). È uscito postumo il suo dialogo epistolare con K. Kerényi, Demone e mito. Carteggio 1964-1968 (1999). Presso la nostra casa editrice sono apparsi: Spartakus. Simbologia della rivolta (2000), Kierkegaard (2001) e Bachofen (2005).

Andrea Cavalletti ha insegnato presso l’Università di Bologna e l’Università IUAV di Venezia e svolge attualmente attività di ricerca in Filosofia teoretica presso l’Università di Verona. Collabora al supplemento «alias» del «manifesto». Tra i suoi saggi: La città biopolitica. Mitologie della sicurezza (2005). Presso Bollati Boringhieri ha pubblicato Classe (2009) e Suggestione. Potenza e limiti del fascino politico (2011) e ha curato alcune opere di Furio Jesi (Spartakus. Simbologia della rivolta, 2000, Kierkegaard, 2001, e Bachofen, 2005) e il saggio di Chaim Nachman Bialik Halachah e Aggadah. Sulla legge ebraica (2006). I suoi scritti sono tradotti in quattro lingue. Il suo ultimo libro è Vertigine. La tentazione dell'identità (2019).

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