Ada Negri (1870-1945), di famiglia umile e prestissimo orfana di padre, riuscì tuttavia a studiare e a diplomarsi maestra elementare. Dal 1887 cominciò a insegnare e contemporaneamente a comporre poesie, che prestissimo furono pubblicate con grande successo di pubblico (Fatalità, 1892). Entrata in contatto con il Partito Socialista e i suoi esponenti più importanti, alla questione sociale dedicò parecchie delle sue composizioni (Tempeste, 1894). In seguito al fallimento del matrimonio e alla morte della sua seconda bambina, sentì la necessità di dedicarsi a tematiche più autobiografiche e introspettive (Maternità, 1904, Dal Profondo, 1910). Trasferitasi a Zurigo, dopo Esilio e una raccolta di novelle (Le solitarie), pubblicò Orazioni, che riunisce le odi alla patria, segno di un'evoluzione che dall'impegno civile l'aveva portata a concentrarsi su tematiche di tipo patriottico. Dopo la prima guerra mondiale al centro delle sue opere tornarono soprattutto i sentimenti: dal 1919 è la raccolta di poesie Il libro di Mara (seguito due anni dopo da Stella mattutina). Nel 1940, prima e unica donna, fu ammessa all'Accademia d'Italia.