Β«Chi scrive ha il dovere di raccontare una veritΓ tremenda, e chi legge ha il dovere civile di conoscerla, questa veritΓ Β»: attenendosi scrupolosamente a tale principio, a dispetto della censura e dei gravi rischi, Vasilij Grossman narrΓ² in presa diretta le vicende del secondo conflitto mondiale sul fronte Est europeo. Era infatti inviato speciale di Β«Krasnaja zvezdaΒ» (Stella Rossa), il giornale dell'esercito sovietico che egli seguΓ¬ per oltre mille giorni su quasi tutti i principali fronti di battaglia: l'Ucraina, la difesa di Mosca e l'assedio di Stalingrado, che fu il punto di svolta nelle sorti della guerra e diede origine a Β«Vita e destinoΒ». BenchΓ© fosse un tipico esponente dell'intelligencija moscovita, Grossman riuscΓ¬, grazie al suo coraggio e alla capacitΓ di descrivere con singolare efficacia ed empatia la vita quotidiana dei combattenti, a conquistarsi la fiducia e l'ammirazione di chi lo leggeva, ufficiali e soldati da una parte, e dall'altra un vasto pubblico di cittadini e patrioti ansiosi di ricevere notizie autentiche, non contaminate dalla retorica ufficiale. Dei taccuini β di sorprendente qualitΓ letteraria β che fornirono materia ai reportage di Grossman, e che escono ora per la prima volta dagli archivi russi, lo storico inglese Antony Beevor ci offre qui una vasta scelta, arricchita da articoli e lettere dello scrittore e da altre testimonianze coeve. E il commento, sapiente cornice, ci guida attraverso le tappe della Grande Guerra Patriottica, dallo shock dell'invasione tedesca del 1941 fino alla trionfale avanzata russa su Berlino, passando per l'epica battaglia di Kursk e l'atroce scoperta dei campi di sterminio di Treblinka e Majdanek.