Pascal era tutt'altro che un teologo o un filosofo sistematico: era uno scienziato di talento, un matematico e un pensatore rispettato, ma non fece carriera. Tuttavia, la sua critica a Cartesio (che conosceva personalmente) e alla filosofia scolastica è rimasta come una difesa dell'esistenzialismo cristiano e un ritorno a una comprensione più religiosa della natura umana e dei limiti della ragione. Le sue critiche si rivolgono in particolare all'approccio meccanicistico e razionalista di Cartesio, soprattutto per quanto riguarda Dio, la fede e la natura dell'esistenza umana. Le sue critiche non reggono in termini di puro intellettualismo, ma sono piene di cuore. Cartesio sosteneva che l'esistenza di un Dio benevolo garantisce l'affidabilità della ragione umana e la verità di idee chiare e distinte. Questo ruolo di Dio, tuttavia, può essere visto come largamente meccanicistico o deistico, dal momento che Dio era invocato principalmente per convalidare la conoscenza umana piuttosto che per essere venerato o collegato esistenzialmente. Pascal disse notoriamente che il Dio di Cartesio era un po' troppo un Dio filosofo.